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Il tumore al seno rappresenta una delle principali cause di mortalità tra le donne. A confermarlo è il report 2023 stilato dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), che evidenzia come il carcinoma mammario sia il più comune tra tutti i tumori femminili, con una percentuale di diffusione pari al 30,0%. Un dato che non deve spaventare, anzi, deve indurre verso una routine di prevenzione sempre più attiva, fondamentale per contrastare questa malattia. 

 

La prevenzione inizia da giovani! 

Gli esperti consigliano di iniziare a effettuare visite e check-up regolari in giovane età, specialmente in presenza di casi familiari o ereditari, sebbene un progressivo aumento nell’incidenza del tumore mammario generalmente si verifica a partire dai 40 anni.   

Non bisogna avere paura di andare dal medico! Gli specialisti possono aiutare le giovani pazienti a capire come eseguire correttamente l’autoesame del seno incoraggiandole così a sviluppare una maggiore consapevolezza, non solo riguardo alla prevenzione, ma anche all’importanza della salute individuale. 

Lavorando sui fattori prevenibili e adottando uno stile di vita salutare in giovane età, si può ridurre notevolmente la probabilità di sviluppo del cancro. In che modo? Seguendo un’alimentazione bilanciata, praticando attività fisica e non facendo uso di alcol e fumo. Piccoli ma fondamentali step che fanno davvero la differenza. 

Esami di approfondimento: cosa sono? 

Il medico può richiedere al paziente di sottoporsi ad esami clinici che permettono di individuare eventuali anomalie in fase iniziale e mettere in luce ipotetici fattori di rischio. Si tratta di test preventivi, sicuri e non invasivi – come HPV-DNA test o PAP test e mammografia -, che aiutano segnalare eventuali campanelli d’allarme rilevabili in cervice uterina, seno e colon-retto. 

 

Cosa accade durante una visita di controllo senologico? 

Durante una visita di controllo, il dottore specialista esegue un esame clinico del seno palpando delicatamente il tessuto mammario e le aree circostanti per rilevare eventuali noduli o anomalie. Se necessario, può richiedere una mammografia, ovvero una radiografia specifica del seno, utilizzata per individuare tumori che non sono ancora palpabili. In alcuni casi, specialmente per le donne ad alto rischio, può essere raccomandata una risonanza magnetica (MRI) del seno, che utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini dettagliate del tessuto. Questi screening permettono di individuare precocemente eventuali problemi, aumentando le possibilità di successo di un ipotetico trattamento. 

 

Quanto spesso ripetere l’esame senologico? 

Tra i 30 e i 40 anni bisogna ciclicamente sottoporsi a consulenze senologiche o – su suggerimento del personale medico – ad ecografie. Gli studi dimostrano che effettuare una mammografia con regolarità riduce rispettivamente del 20% e del 40% la mortalità per tumore alla mammella.  

Invece è fortemente consigliato sottoporsi a controlli a cadenza biennale a tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni, per ridurre la mortalità fino al 40%. 

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