Classe 1995, il Dott. Carmine Valenza, Medical Oncology Fellow Division of New Drugs and Early Drug Development dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), è il vincitore del bando da 40.000€ della Fondazione Maria Gabriella De Matteis, dedicato all’”integrazione della biopsia liquida nella gestione di pazienti con tumore solido”.
Tra i 26 progetti candidati al bando, il Comitato Scientifico – coordinato dal Prof. Giuseppe Curigliano, PO di Oncologia Medica presso l’Università di Milano e direttore della divisione clinica di sviluppo nuovi farmaci presso IEO, e composto da Andrea Ballabio, Silvia Novello, Gabriella Pravettoni e Paolo Marchetti – ha ritenuto di premiare proprio lo studio del dottor Valenza, dal titolo COMBINE-Liquid Biopsy e co-finanziato anche da IEO e Università di Harvard, per l’innovativo obiettivo che si pone: migliorare la comprensione dei meccanismi con cui il carcinoma mammario sfugge alla terapia endocrina.
«La ricerca vuole riuscire a descrivere le caratteristiche del carcinoma mammario metastatico resistente alla terapia endocrina. Il 70% dei tumori mammari, infatti, esprime i recettori ormonali e beneficia di terapie endocrine, per un periodo più o meno lungo a seconda dei casi. Quando però le terapie endocrine smettono di funzionare, si parla di endocrino-resistenza. I meccanismi dell’endocrino-resistenza sono complessi e molto variabili da paziente a paziente e, al momento, vengono identificati soprattutto tramite biopsie di sedi di metastasi. Questo studio, al contrario, vuole indagare l’endocrino-resistenza integrando la biopsia liquida – che consiste in un semplice prelievo di sangue, così da studiare il DNA circolante del tumore – e altre tecniche di medicina nucleare. In particolare, negli ultimi anni, sono stati studiati nuovi traccianti PET, come il fluoroestradiolo, che studiano l’espressione dei recettori ormonali in tutto il corpo» dichiara il Dott. Carmine Valenza.
Le analisi di questo studio clinico sono in corso di attivazione presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e rappresentano solo il primo dei tanti passi che la Fondazione Maria Gabriella De Matteis vuole fare per sostenere i giovani scienziati italiani nei loro progetti di ricerca contro i tumori, con particolare riguardo per quelli alla mammella.
«La ricerca sulla biopsia liquida è di fondamentale importanza oggi, poiché fornisce un metodo non invasivo e altamente sensibile per la diagnosi e il monitoraggio dei tumori, consentendo una personalizzazione dei trattamenti basata sulle caratteristiche specifiche della malattia di ciascun paziente. Questo contribuisce significativamente a migliorare le prospettive di guarigione e la qualità della vita dei pazienti affetti da cancro.» dichiara il Prof. Giuseppe Curigliano, coordinatore Comitato Scientifico Fondazione Maria Gabriella De Matteis.